Nei Servizi Trasfusionali italiani mancano 470 medici, circa il 30% dell’organico che sarebbe necessario a garantire tutti i servizi.

Lo afferma un monitoraggio del Centro Nazionale Sangue, effettuato accogliendo le indicazioni emerse nell’ultima consultazione plenaria del Sistema trasfusionale del maggio scorso, secondo cui il numero dei trasfusionisti è in calo costante dal 2015. La carenza, ha sottolineato il Cns nel giorno dei test d’ingresso alla facoltà di Medicina, mette a rischio tutte le prestazioni legate al sangue, dalla raccolta alle trasfusioni necessarie agli interventi chirurgici e alle terapie per chi soffre di malattie come la talassemia.

Secondo il censimento, al 10 luglio 2019 la dotazione complessiva di medici in servizio presso i circa 270 Servizi trasfusionali italiani, espressa in numero Full Time Equivalent (FTE o equivalente a tempo pieno), risulta di 1.588 unità, in calo dell’8% rispetto allo scorso dicembre, con un trend in discesa che non varia dal 2015. La carenza di 470 medici nell’organico attuale, sottolinea il Cns, nel prossimo triennio è destinata ad aggravarsi ulteriormente a causa del turnover.

“Le attività di Medicina Trasfusionale – afferma il Direttore Generale del Cns Giancarlo Maria Liumbruno – rivestono un ruolo assolutamente strategico e insostituibile per il supporto dei più impegnativi e delicati percorsi assistenziali diagnostico-terapeutici, da quelli di emergenza e urgenza, al trattamento delle emopatie, alla chirurgia di media e alta specialità e dei trapianti di organi oltre che alle attività cliniche e chirurgiche elettive. I dati evidenziano uno scenario in rapida evoluzione e configurano una carenza di medici significativa che rende urgente la necessità di interventi finalizzati, anche a integrare l’assegnazione dei posti delle scuole di Specializzazione in Ematologia e in Patologia Clinica e Biochimica Clinica con un numero congruo di posti aggiuntivi per poter far fronte alla richiesta di specialisti che già oggi è in grave sofferenza”.

06.09.2019 

(fonte: www.avis.it)