Terremoto, il comunicato Centro Nazionale Sangue e Associazioni

Emergenza terremoto

Il Centro Nazionale Sangue e le quattro Associazioni di volontari italiani del sangue AVIS, Croce Rossa Italiana, FIDAS, Fratres, invitano i donatori su tutto il territorio nazionale a programmare la propria donazione contattando l’associazione e/o il servizio trasfusionale di riferimento.

In seguito al terremoto che ha colpito le Regioni del Centro Italia, il Centro Nazionale Sangue (CNS) ha attivato il “Piano strategico nazionale per il supporto trasfusionale nelle maxi emergenze” per far fronte alle eventuali necessità trasfusionali dei feriti nelle Province interessate.

Attraverso la Bacheca nazionale per le maxi-emergenze, istituita dal CNS come strumento per il coordinamento dei meccanismi di compensazione e scambio interregionale di unità di sangue in caso di eventi sanitari straordinari, è stata immediatamente resa disponibile alle Regioni Lazio, Marche e Abruzzo una scorta di sangue nazionale ma non si è verificata la necessità di movimentare tali unità di sangue.

Al fine di avere un monitoraggio costante del fabbisogno locale di sangue e intraprendere le necessarie azioni, le Strutture regionali di coordinamento per le attività trasfusionali delle Regioni interessate sono in collegamento diretto con il CNS e con le Associazioni locali dei donatori volontari di sangue.

Nei territori interessati, in particolare il Lazio, Regione maggiormente colpita dal sisma, sono state attivate procedure straordinarie per l’accoglienza dei donatori. In molti in queste ore si stanno recando presso le Strutture Trasfusionali per effettuare la donazione raccogliendo gli appelli circolati sui social e ripresi dai principali media nazionali. Le numerose offerte di disponibilità da parte dei cittadini per sostenere le necessità trasfusionali sono il segno della grande generosità di tutta la popolazione.

Tuttavia, il CNS e le quattro Associazioni di volontari italiani del sangue AVIS, Croce Rossa Italiana, FIDAS, Fratres, invitano i donatori su tutto il territorio nazionale a programmare la propria donazione contattando l’associazione e/o il servizio trasfusionale di riferimento,in modo da prevenire sia eccedenze sia carenze di emocomponenti.

La “chiamata del donatore” è un utile e importante strumento di programmazione e fidelizzazione che permette di regolare l’afflusso dei donatori per giornata, per settimana e per mese consentendo di soddisfare i fabbisogni ordinari di emocomponenti, anche mediante il loro razionale e appropriato utilizzo, e di costituire e mantenere le scorte strategiche destinate alla gestione dei fabbisogni trasfusionali straordinari in caso di emergenze.

Vincenzo Saturni, presidente di AVIS NAZIONALE, spiega inoltre che “ormai da tempo in Italia abbiamo un’organizzazione capillare sul territorio – grazie alla collaborazione con le istituzioni trasfusionali – che permette di far fronte a situazioni come quella di oggi. E’ importante non intasare le sedi Avis o i centri trasfusionali e comunque occorre sempre accertarsi delle reali necessità. C’è il rischio infatti che all’emotività dell’immediato possano invece seguire giornate di carenza di sangue. E’utile mettersi a disposizione ma in modo coordinato, proprio per non sprecare la generosità”.

( www.avis.it – 24-08-2016 )